Cassazione penale Sez. V sentenza n. 17063 del 17 aprile 2014

ECLI:IT:CASS:2014:17063PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel dichiarare inammissibile il ricorso per cassazione avverso la sentenza di condanna per i reati di ingiuria e minaccia, afferma che la valutazione della credibilità delle persone offese e dei testimoni operata dal giudice di merito, fondata sulla linearità e coerenza delle loro dichiarazioni, non può essere sindacata in sede di legittimità ove il ricorrente si limiti a riproporre le medesime argomentazioni già disattese in appello, senza intaccare il ragionamento esplicato dal giudice di merito. Pertanto, il principio di diritto enunciato è che il giudice di legittimità non può riesaminare nel merito la valutazione probatoria effettuata dal giudice di appello, quando il ricorrente non prospetti specifici motivi di censura, ma si limiti a reiterare le medesime doglianze già disattese in sede di merito, senza intaccare la logicità e adeguatezza della motivazione della sentenza impugnata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LOMBARDI Alfredo - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Anton - rel. Consigliere

Dott. POSITANO Gabriele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 4463/2012 CORTE APPELLO di PALERMO, del 24/04/2013;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 27/03/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANTONIO SETTEMBRE;

- Udito il Procuratore generale della repubblica presso la Corte di Cassazione, dr. Giuseppe Volpe, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. La Corte d'appello…

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