Cassazione penale Sez. II sentenza n. 15725 del 20 aprile 2011

ECLI:IT:CASS:2011:15725PEN

Massima

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Il coinvolgimento di un soggetto in un'associazione di stampo mafioso può essere desunto da una pluralità di elementi indiziari convergenti, quali le dichiarazioni di collaboratori di giustizia, le risultanze di intercettazioni telefoniche e ambientali, i sequestri di armi e stupefacenti, nonché i rapporti intrattenuti con esponenti di organizzazioni criminali radicate sul territorio. Tali elementi, valutati nel loro complesso e in maniera logica e coerente, possono integrare i gravi indizi di colpevolezza necessari per l'applicazione di una misura cautelare personale, anche laddove il soggetto non abbia partecipato direttamente ad atti di violenza o intimidazione, ma abbia comunque contribuito economicamente all'attività dell'associazione, ottenendo vantaggi in cambio, come l'aggiudicazione di appalti o commesse di lavoro. Il pericolo di reiterazione del reato può essere desunto dalla pericolosità sociale del soggetto, desumibile dai suoi stretti legami con organizzazioni criminali radicate sul territorio e dalla sua capacità di disporre di risorse economiche anche a seguito di sequestri patrimoniali, elementi che rendono concreto il rischio di un suo ulteriore coinvolgimento in attività delittuose della stessa natura. La motivazione del provvedimento cautelare deve dare conto in modo adeguato e logico di tali elementi, senza che la Corte di Cassazione possa sindacare nel merito la valutazione degli indizi e delle esigenze cautelari, se non in caso di manifesta illogicità o mancanza della motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. NUZZO Laurenza - Consigliere

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

Dott. BRONZINI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

St. Ma. An. nato a (OMESSO);

avverso l'ordinanza del Tribunale del riesame di Catanzaro, in data 10.8.2010;

Sentita la relazione della causa fatta dal consigliere Dott. ((omissis)).

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale, Dr. ((omissis)) il quale ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;

Uditi i difensori avv.to D'((omissis)) del Foro di Cosenza e l'avv.to ((omissis)) del Fo…

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