Cassazione penale Sez. V sentenza n. 2234 del 19 gennaio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:2234PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il pubblico ufficiale che, nell'esercizio delle proprie funzioni, predispone una dichiarazione su carta intestata dell'ente di appartenenza, attestando falsamente fatti e circostanze non corrispondenti al vero e apponendo la firma falsa del superiore gerarchico, commette il reato di falso ideologico in atto pubblico, anche se l'atto non è direttamente destinato a conferire pubblica fede, ma costituisce il presupposto necessario per l'adozione di un provvedimento amministrativo. Ciò in quanto l'atto, pur non essendo redatto dal pubblico ufficiale competente, riveste rilevanza giuridica interna all'amministrazione, essendo idoneo ad assumere valore probatorio e a determinare effetti giuridici. La condotta falsificatrice, infatti, non deve necessariamente realizzarsi nell'ambito delle specifiche competenze del pubblico ufficiale, essendo sufficiente che essa sia occasionata dall'esercizio delle sue funzioni pubbliche, anche se finalizzata alla realizzazione di un interesse personale. Pertanto, il reato di falso ideologico in atto pubblico è configurabile anche quando il documento falso non attesti i risultati di un accertamento compiuto dal pubblico ufficiale redigente, ma riproduca attestazioni già documentate, purché l'atto abbia una propria distinta ed autonoma efficacia giuridica, come nel caso in cui sia presupposto imprescindibile di un provvedimento amministrativo. La valutazione della prova indiziaria, in tali casi, deve essere condotta in modo unitario e complessivo, superando l'ambiguità di ciascun elemento informativo considerato singolarmente, attraverso un corretto procedimento logico inferenziale che consenta di raggiungere la certezza processuale della sussistenza del reato, al di là di ogni ragionevole dubbio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Consigliere

Dott. PEZZULLO Rosa - Consigliere

Dott. BELMONTE Maria T - rel. Consigliere

Dott. BIFULCO Daniela - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 23/03/2021 della CORTE di APPELLO di BRESCIA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa BELMONTE Maria Teresa;
letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale, Dott. GIORDANO Luigi, che ha concluso per il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza impugnata, emessa in data 23 marzo 2021, la Corte di appello di Br…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.