Cassazione penale Sez. V sentenza n. 25498 del 5 luglio 2021

ECLI:IT:CASS:2021:25498PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il reato di atti persecutori (stalking) si configura quando la condotta dell'agente, caratterizzata da una pluralità di azioni reiterate nel tempo, cagiona nella vittima un grave e perdurante stato di ansia e di paura, tale da alterare le sue abitudini di vita, costringendola a modificare le proprie condotte quotidiane per evitare il perdurare delle molestie e minacce subite. Ai fini della configurabilità del reato, non è necessaria la coincidenza temporale e materiale tra le singole condotte persecutorie, essendo sufficiente che esse siano riconducibili ad un'unica e unitaria finalità persecutoria, anche se realizzate in tempi diversi e con modalità differenti. Il principio di ne bis in idem non opera quando le condotte oggetto di precedenti procedimenti penali, pur avendo in parte un contenuto offensivo sovrapponibile a quelle al centro dell'imputazione per atti persecutori, presentano elementi di diversità, sia sotto il profilo temporale che per il coinvolgimento di persone offese differenti. Inoltre, l'applicazione dell'istituto della continuazione tra il reato di atti persecutori e i precedenti reati commessi dall'imputato a danno delle medesime vittime, pur nell'ambito di un'unica vicenda conflittuale, è preclusa qualora la relativa richiesta sia formulata per la prima volta in sede di legittimità, in assenza di una specifica deduzione in appello. Infine, la determinazione della pena per il reato di atti persecutori deve tenere conto della particolare pervicacia criminale e persecutoria dell'imputato, nonché della gravità delle conseguenze patite dalle vittime, senza che ciò comporti una duplicazione sanzionatoria per condotte già oggetto di precedenti condanne.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Presidente

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

Dott. ROMANO Michele - Consigliere

Dott. BRANCACCIO Matild - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 23/07/2020 della CORTE APPELLO SEZ. DIST. di BOLZANO visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere BRANCACCIO MATILDE;
lette le conclusioni del Sostituto Procuratore Generale FILIPPI PAOLA che ha chiesto l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la decisione in epigrafe, la Corte d'Appello di Trento, sez. distaccata di Bolzano, il 23.7.2020, ha conferma…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.