Cassazione penale Sez. V sentenza n. 48685 del 14 dicembre 2012

ECLI:IT:CASS:2012:48685PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza ai fini della conferma di una misura cautelare, può ritenere attendibili le dichiarazioni accusatorie rese dai collaboratori di giustizia, anche in assenza di riscontri esterni specifici sulla posizione dell'indagato, purché tali dichiarazioni siano intrinsecamente credibili, reciprocamente convergenti sul nucleo essenziale del fatto e non presentino discrasie o divergenze tali da inficiarne la genuinità. Eventuali imprecisioni o difformità relative a elementi circostanziali non compromettono la complessiva credibilità del racconto, a meno che non siano tali da far ragionevolmente dubitare della effettiva partecipazione dell'indagato ai fatti contestati. Inoltre, il giudice è tenuto a motivare in modo specifico e dettagliato in ordine alla configurabilità della contestata partecipazione ad associazione criminale, senza potersi limitare a recepire valutazioni già svolte in precedenti procedimenti cautelari.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FERRUA Giulian - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. BRUNO Paolo A - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 2519/2012 TRIB. LIBERTA' di NAPOLI, del 16/04/2012;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. PAOLO GIOVANNI DEMARCHI ALBENGO;

Il Procuratore generale della Corte di cassazione, dr. ((omissis)), ha concluso chiedendo rigettarsi il ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. (OMISSIS) e' stato attinto da misura di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del tribunale di Napoli il 16/03/2012 in rela…

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