Cassazione penale Sez. I sentenza n. 31473 del 22 luglio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:31473PEN

Massima

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La circostanza attenuante della provocazione di cui all'art. 62 n. 2 c.p. non ricorre quando la sproporzione tra il fatto ingiusto altrui e il reato commesso è talmente grave e macroscopica da escludere lo stato d'ira o il nesso causale tra il fatto ingiusto e l'ira, anche se il concetto di adeguatezza e proporzione non è connotato essenziale della circostanza attenuante. Ai fini dell'esclusione dell'attenuante, rileva il decorso di un lasso di tempo considerevole tra il fatto ingiusto altrui e la reazione, che può far ritenere quest'ultima espressione di un sentimento differente, quale l'odio o il rancore a lungo provati, anziché di uno stato d'ira. Il giudice di merito ha ampio potere discrezionale nella valutazione della sussistenza dei presupposti dell'attenuante, purché la motivazione sia adeguata e logica. La limitata riduzione della pena per le attenuanti generiche e l'aumento per la continuazione con il reato di porto d'arma, se congrui, sfuggono al sindacato di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. TARDIO Angela - Consigliere

Dott. BONITO Francesco M.S. - Consigliere

Dott. MAZZEI Antonella - Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 11/2011 CORTE ASSISE APPELLO di PALERMO, del 16/12/2011;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 19/04/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GIACOMO ROCCHI;

udito il P.G. in persona del Dott. MURA Antonio che ha concluso per il rigetto del ricorso;

udito il difensore avv. (OMISSIS).

RITENUTO IN FATTO

1. Con sentenza del 16/12/2011, la Corte di Assise di…

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