Cassazione penale Sez. V sentenza n. 14530 del 24 marzo 2017

ECLI:IT:CASS:2017:14530PEN

Massima

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La falsificazione della data di revisione apposta sulla carta di circolazione di un veicolo, al fine di ottenerne l'intestazione e poterlo far circolare, integra il delitto di falsità materiale in certificato amministrativo commesso da privato, di cui agli articoli 477 e 482 del codice penale. Tale condotta è penalmente rilevante anche quando la mendace indicazione è apposta direttamente sulla carta di circolazione, in quanto tale documento costituisce un certificato amministrativo idoneo a comprovare l'avvenuta revisione del veicolo. Il giudice di merito, nel valutare la responsabilità dell'imputato, può fondare il proprio convincimento sulla ricostruzione logica degli elementi processuali, senza che il sindacato di legittimità della Corte di Cassazione possa estendersi a una nuova valutazione degli stessi, essendo preclusa una rilettura degli elementi di fatto posti a base della decisione impugnata. Pertanto, la sentenza che indichi con adeguatezza e logicità le circostanze e le emergenze processuali determinanti per la formazione del convincimento del giudice, consentendo l'individuazione dell'iter logico-giuridico seguito, non è censurabile in sede di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NAPPI Aniello - Presidente

Dott. GUARDIANO Alfredo - rel. Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. FIDANZIA Andrea - Consigliere

Dott. RICCARDI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 04/04/2014 della CORTE APPELLO di ANCONA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 14/12/2016, la relazione svolta dal Consigliere ALFREDO GUARDIANO;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. MARIA FRANCESCA LOY che ha concluso per il rigetto.
FATTO E DIRITTO
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