Consiglio di Stato sentenza n. 322 del 2020

ECLI:IT:CDS:2020:322SENT

Massima

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Il diniego di autorizzazione paesaggistica per un'opera abusiva deve essere adeguatamente motivato sulla base di una compiuta valutazione dell'impatto dell'opera sui valori paesaggistici tutelati dal vincolo, senza che sia sufficiente il mero richiamo alle previsioni dello strumento urbanistico vigente, ove questo sia sopravvenuto rispetto alla realizzazione dell'opera. L'autorità competente è tenuta a verificare la compatibilità attuale del manufatto con il regime di tutela paesaggistica, a prescindere dalla preesistenza dell'opera rispetto all'imposizione del vincolo, in quanto permane comunque la necessità di acquisire il nulla-osta paesaggistico ai fini del condono edilizio. La motivazione del diniego deve pertanto fondarsi su una puntuale istruttoria e valutazione degli specifici elementi di pregio paesaggistico-ambientale interessati dall'opera, senza limitarsi a considerazioni di mero contrasto con la pianificazione urbanistica sopravvenuta.

Sentenza completa

Pubblicato il 13/01/2020

N. 00322/2020REG.PROV.COLL.

N. 02251/2015 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 2251 del 2015, proposto da Rossi Lanfranco, rappresentato e difeso dall’avvocato Alessandro Mantero, con domicilio eletto presso lo studio Grez e Associati S.r.l. in Roma, corso Vittorio Emanuele II, n. 18;

contro

la Provincia di Pesaro e Urbino, in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentata e difesa dall’avvocato Maria Beatrice Riminucci, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;
il Comune di Pennabilli, non costituito in giudizio nel presente grado;

per la riforma

della sentenza del Tribunale amministrativo regionale per le Marche (Sezione Prima), n. 70…

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