Cassazione penale Sez. VI ordinanza n. 41338 del 22 novembre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:41338PEN

Massima

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Il giudice, nell'esercizio della propria funzione giurisdizionale, è tenuto a verificare con diligenza l'esattezza dei dati identificativi delle parti processuali, al fine di evitare errori materiali nella redazione del provvedimento giurisdizionale. L'erronea indicazione del nome di una parte, ove si tratti di mero lapsus calami, non inficia la validità della pronuncia, ma deve essere prontamente corretta d'ufficio dal giudice, in ossequio ai principi di correttezza e lealtà processuale, nonché di tutela del diritto di difesa. La correzione dell'errore materiale, essendo un mero adempimento formale, non richiede il contraddittorio delle parti, rientrando nei poteri-doveri del giudice di assicurare l'esattezza e la completezza degli atti processuali. Il provvedimento di correzione, pertanto, si configura come atto dovuto, finalizzato a ristabilire la verità formale degli atti, senza incidere sul merito della decisione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SERPICO Francesco - Presidente

Dott. GARRIBBA Tito - Consigliere

Dott. LANZA Luigi - rel. Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Se. Ma. , nato il (OMESSO), imputato e prosciolto dal reato di illecita coltivazione di 5 piante di canapa indiana ed illecita detenzione a fini di spaccio di 385 boccioli in fiore di cannabis indica essiccata e gr. 375 di fogliame di cannabis indica essiccata, con sentenza 24 gennaio 2008 del Tribunale di Lanusei, impugnata dal Procuratore generale di Cagliari ed annullata con rinvio per nuovo giudizio alla Corte di appello di Cagliari, con sentenza 12 maggio 2010 n.…

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