Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 5815 del 8 febbraio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:5815PEN

Massima

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La massima giuridica che si può trarre dalla sentenza è la seguente: Per la configurabilità dell'aggravante di cui all'art. 7 della L. n. 203 del 1991, che prevede l'aumento di pena per il reato commesso al fine di agevolare l'attività di un'associazione di tipo mafioso, è necessario che la condotta di agevolazione sia finalizzata a far sì che l'associazione mafiosa nel suo insieme tragga beneficio dall'attività svolta, non essendo sufficiente che serva gli interessi dei singoli associati, pur se collocati ai vertici del sodalizio criminale. Pertanto, il dolo specifico richiesto per l'aggravante deve essere accertato in modo puntuale, non potendosi desumere automaticamente dalla mera consapevolezza da parte dell'agente del ruolo apicale di uno dei soggetti favoriti, ma richiedendosi la dimostrazione che l'obiettivo primario e diretto della condotta fosse quello di agevolare l'associazione mafiosa nel suo complesso. Tale verifica deve essere condotta anche attraverso l'accertamento dell'effettiva ed immediata coincidenza degli interessi del capomafia con quelli dell'organizzazione, non essendo sufficiente il mero vantaggio indiretto di quest'ultima.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Presidente

Dott. MOGINI Stefano - rel. Consigliere

Dott. DI SALVO Emanuele - Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

Dott. BASSI Alessandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 153/15 pronunciata dalla Corte di appello di Potenza il 2/4/2015;
visti gli atti, il provvedimento denunziato e i ricorsi;
udita la relazione svolta dal consigliere Stefano Mogini;
udite le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. BALSAMO Antonio, che ha concluso per l'inammissibilita' dei ricorsi;

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