Cassazione penale Sez. II sentenza n. 24450 del 5 giugno 2013

ECLI:IT:CASS:2013:24450PEN

Massima

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Il possesso di un documento di identità altrui, anche se rinvenuto casualmente, integra il reato di ricettazione e non quello di furto o appropriazione indebita, in quanto grava sull'imputato l'onere di dimostrare la legittima provenienza del documento, non essendo sufficiente la mera allegazione difensiva. Il reato di sostituzione di persona è autonomo e distinto rispetto al reato di falso, potendo entrambi configurarsi anche in relazione alla medesima condotta, in quanto la sostituzione di persona attiene all'assunzione di una falsa identità, mentre il falso riguarda la materiale alterazione o contraffazione del documento. Pertanto, l'imputato che si sia indebitamente impossessato di un documento di identità altrui e lo abbia utilizzato per aprire un conto corrente bancario, può essere condannato sia per il reato di ricettazione che per quello di sostituzione di persona, in quanto trattasi di condotte autonome e distinte, non essendo applicabile il principio di specialità. Inoltre, l'incertezza del riconoscimento fotografico non esclude la responsabilità dell'imputato, qualora vi siano altri elementi di prova che ne confermino l'identificazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETTI Ciro - Presidente

Dott. IANNELLI Enzo - Consigliere

Dott. CASUCCI Giuliano - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza della Corte d'appello di Catanzaro, sezione 1 penale, in data 13.6.2012.

Sentita la relazione della causa fatta dal consigliere Piercamillo Davigo.

Udita la requisitoria del sostituto procuratore generale, dott. Tindari Baglione, il quale ha concluso chiedendo che il ricorso sia dichiarato inammissibile.

RITENUTO IN FATTO

Con sentenza del 27.6.2008, il Tribunale di Cosenza dichiaro' (OMISSIS) responsabile dei r…

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