Cassazione penale Sez. V sentenza n. 33258 del 28 luglio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:33258PEN

Massima

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Il diritto del cittadino di reagire all'aggressione arbitraria dei propri diritti, sancito dall'art. 393-bis c.p., costituisce una causa di giustificazione che scrimina la condotta di resistenza al pubblico ufficiale, ma non si estende alle lesioni personali volontarie commesse in tale contesto. Infatti, il legislatore, nel bilanciare la tutela della funzione pubblica e la legittima reazione del privato, ha scelto di porre in secondo piano la protezione dell'integrità fisica rispetto alla salvaguardia dei diritti del cittadino di fronte all'atto arbitrario del pubblico ufficiale. Pertanto, la causa di non punibilità prevista dall'art. 393-bis c.p. opera limitatamente ai reati contro la pubblica amministrazione, come la resistenza, e non si applica alle lesioni personali, le quali rimangono autonomamente punibili, anche quando concorrono con il reato di resistenza. Tale interpretazione, consolidata nella giurisprudenza di legittimità, si fonda sulla ratio della scriminante, che è quella di tutelare il cittadino dall'eccesso di potere del pubblico ufficiale, senza però sacrificare la protezione dell'integrità fisica. Pertanto, il dolo specifico della resistenza, consistente nella coscienza e volontà di opporsi all'atto d'ufficio, non assorbe il dolo delle ulteriori condotte violente che esulano dai limiti della resistenza e cagionano lesioni personali, le quali possono quindi concorrere con il reato di resistenza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PEZZULLO Rosa - Presidente

Dott. Scarl INI Enrico V. S. - Consigliere

Dott. MASINI Tiziano - Consigliere

Dott. BIFULCO Daniela - rel. Consigliere

Dott. FRANCOLINI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 14/04/2022 della CORTE APPELLO di TORINO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. BIFULCO DANIELA;
letta la requisitoria scritta del Sostituto Procuratore generale, Dott. LETTIERI NICOLA, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza indicata in epigrafe, la Corte d'appello di Torino ha confermato la decision…

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