Cassazione penale Sez. II sentenza n. 979 del 13 gennaio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:979PEN

Massima

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Il reato di truffa si consuma nel momento dell'effettivo conseguimento dell'ingiusto profitto, con correlativo danno della persona offesa, identificato nell'effettiva prestazione del bene economico da parte della vittima, con conseguente passaggio nella sfera di disponibilità del reo. L'elemento artificioso o raggirante è individuato nel comportamento malizioso dell'agente che rassicura l'altro contraente circa la serietà della volontà negoziale, falsando così la volontà dell'altro contraente. La competenza territoriale per il reato di truffa va individuata nel luogo in cui si è verificato il conseguimento dell'ingiusto profitto e il correlativo danno per la vittima, ovvero nel momento in cui il reo ha materialmente ricevuto il bene economico dalla persona offesa. Pertanto, il giudice competente è quello del luogo in cui si è realizzato il passaggio del bene economico nella sfera di disponibilità del reo, indipendentemente dal luogo in cui sono stati posti in essere gli atti fraudolenti. La valutazione degli elementi costitutivi del reato di truffa, quali l'artificio, il raggiro e l'ingiusto profitto, rientra nel potere discrezionale del giudice di merito, la cui decisione è incensurabile in sede di legittimità se adeguatamente motivata e rispettosa dei principi giuridici consolidati.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GENTILE Mario - Presidente

Dott. FIANDANESE Franco - Consigliere

Dott. TADDEI M.B. - rel. Consigliere

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. CERVADORO Mirella - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 819/2010 CORTE APPELLO SEZ. DIST. di TARANTO, del 10/04/2014;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 22/12/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARGHERITA TADDEI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. CANEVELLI Paolo che ha concluso per l'annullamento della sentenza di 1 e 2 grado e trasmissione atti alla Procura della Repubblica di Rimini.

RITENUTO IN…

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