Il vincolo di destinazione di un'area a "verde pubblico attrezzato" previsto dallo strumento urbanistico generale, che subordina ogni possibilità di intervento alla previa formazione di un piano particolareggiato senza individuare gli ambiti e le tipologie di trasformazione riservati all'iniziativa privata, configura un vincolo di carattere sostanzialmente espropriativo, non meramente conformativo, con la conseguente applicabilità dell'istituto della decadenza di cui all'art. 2 della L. 1187/1968 e all'art. 9 del T.U. 327/2001. Ciò in quanto la riserva totale degli interventi alla mano pubblica, in assenza di una disciplina urbanistica primaria che riconosca al privato specifiche facoltà di trasformazione, determina uno svuotamento incisivo del contenuto del diritto di proprietà, configurando un vincolo preordinato all'espropriazione anziché una mera conformazione della proprietà. La natura espropriativa del vincolo comporta pertanto l'obbligo per l'amministrazione di procedere all'espropriazione dell'area o, in alternativa, alla sua riqualificazione urbanistica, decorso il termine quinquennale dalla sua imposizione senza che si sia provveduto alla realizzazione dell'opera pubblica prevista.