Il rinnovo della licenza di porto d'armi per difesa personale deve essere concesso quando il richiedente dimostri il proprio bisogno, valutato dalla competente autorità amministrativa sulla base di elementi oggettivi e concreti, senza che possano rilevare mere presunzioni o valutazioni di mera opportunità. L'Amministrazione è tenuta a motivare adeguatamente il provvedimento di diniego, indicando in modo chiaro e puntuale le ragioni per le quali ritiene che non sussistano i presupposti di legge per il rinnovo richiesto. Il provvedimento di diniego del rinnovo della licenza di porto d'armi per difesa personale, se privo di una congrua e logica motivazione, è illegittimo per violazione degli artt. 11 e 42 del T.U.L.P.S. e per difetto di motivazione. Qualora l'Amministrazione, a seguito di un riesame della posizione del richiedente, rinnovi la licenza di porto d'armi, la controversia relativa al precedente provvedimento di diniego deve ritenersi cessata per sopravvenuto difetto di interesse.