Il pericolo di reiterazione del reato, ai fini dell'applicazione di una misura cautelare, può essere desunto non solo dalla gravità del titolo di reato, ma anche dalle specifiche modalità e circostanze della condotta, nonché dalla personalità dell'indagato, anche in assenza di precedenti penali. In particolare, la tendenza dell'indagato a ricercare rapporti sessuali con soggetti minorenni, desumibile dalle conversazioni intercettate, costituisce un concreto elemento indiziario del pericolo di reiterazione del reato di cui all'art. 600-bis, comma 2, c.p., che giustifica il mantenimento della misura cautelare degli arresti domiciliari, a prescindere dalla condizione di incensuratezza dell'indagato. La valutazione della pericolosità sociale dell'indagato ai fini della prognosi di recidiva non può essere fondata esclusivamente sulla gravità del titolo di reato, ma deve tenere conto di tutti gli elementi concreti, anche comportamentali, che denotino la tendenza dell'indagato a commettere reati della stessa indole.