Consiglio di Stato sentenza n. 1192 del 2011

ECLI:IT:CDS:2011:1192SENT

Massima

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Il potere di ordinanza contingibile e urgente del sindaco, finalizzato alla messa in sicurezza di aree pericolose, può essere legittimamente esercitato anche nei confronti della società proprietaria o comunque responsabile della situazione di pericolo, attraverso la notifica del provvedimento ai suoi rappresentanti legali, i quali sono personalmente tenuti all'adempimento degli obblighi imposti. Tale potere trova fondamento nelle norme generali previste dal testo unico degli enti locali, a prescindere dal richiamo a specifiche disposizioni di settore, purché l'ordinanza sia adeguatamente motivata sulla base di una articolata istruttoria che dimostri l'effettiva sussistenza dei presupposti di contingibilità e urgenza. L'eventuale irregolarità della notifica, se comunque pervenuta al destinatario, non inficia la legittimità del provvedimento, ma può incidere solo sulla sua efficacia. Pertanto, il sindaco può legittimamente ordinare la messa in sicurezza di aree pericolose, anche in deroga alle disposizioni vigenti, nei confronti del soggetto responsabile, attraverso un provvedimento congruamente motivato e notificato ai suoi rappresentanti legali, i quali sono personalmente tenuti all'adempimento.

Sentenza completa

N. 06656/1999
REG.RIC.

N. 01192/2011REG.PROV.COLL.

N. 06656/1999 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quinta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 6656 del 1999, proposto da:
((omissis)), rappresentato e difeso dagli avv. ((omissis)), ((omissis)), con domicilio eletto presso il secondo, ((omissis)) 14a/4;

contro

Comune di S.Giorgio di Nogaro;

per la riforma

della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per il ((omissis)) n. 808/1998.

Visti il ricorso in appello e i relativi allegati;

Visti tutti gli atti della causa;

Relatore nell'udienza pubblica del giorno 30 novembre 2010 il Cons. ((omissis)) e uditi per le parti gli avvocati Pafundi;

Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue.

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