Cassazione penale Sez. III sentenza n. 2421 del 21 gennaio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:2421PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'esercizio del controllo sulla corretta applicazione della legge sostanziale e processuale, non può sostituirsi al giudice di merito nella ricostruzione dei fatti oggetto di contestazione, ma deve limitarsi a verificare che la motivazione della sentenza impugnata non sia incorsa in vizi logici o contraddittori tali da disarticolare l'intero ragionamento probatorio. Pertanto, il giudizio di legittimità non costituisce un terzo grado di giudizio volto alla rivalutazione del materiale probatorio, essendo preclusa una nuova valutazione del risultato probatorio e delle sue ricadute in termini di ricostruzione del fatto e delle responsabilità. Ciò implica che, quando le sentenze di primo e secondo grado concordino nell'analisi e nella valutazione degli elementi di prova posti a fondamento delle rispettive decisioni, la struttura motivazionale della sentenza di appello si salda con quella precedente, di modo che il controllo di legittimità debba limitarsi a verificare l'assenza di vizi logici o contraddittori nella motivazione complessiva. In tale contesto, il giudice di legittimità non può sindacare la valutazione delle prove effettuata dai giudici di merito, se tale valutazione risulta coerente e priva di vizi logici, anche laddove il materiale probatorio presenti elementi di incertezza o difficoltà ricostruttive, purché la motivazione dia conto di tali elementi e li esamini alla luce del complessivo quadro probatorio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ONORATO Pierluigi - Presidente

Dott. PETTI Ciro - Consigliere

Dott. TERESI Alfredo - Consigliere

Dott. MARMO Margherita - Consigliere

Dott. ((omissis)) - est. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

DI. TI. Gi., nato a (OMESSO) il (OMESSO);

Avverso la sentenza emessa in data 19 Aprile 2007 dalla Corte di Appello de L'Aquila, che ha confermato la sentenza del Giudice dell'udienza preliminare del Tribunale di Pescara in data 15 Luglio 2004 con la quale era stato condannato, previa concessione della diminuente per il rito abbreviato e delle circostanze attenuanti generiche, alla pena di cinque anni di reclusione in relazi…

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