Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 21700 del 21 maggio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:21700PEN

Massima

Il vizio totale o parziale di mente, desumibile da evidenti sintomi di alterazione psicofisica, deve essere adeguatamente accertato dal giudice, anche in relazione agli esiti di eventuali ricoveri, al fine di verificare la sussistenza o meno della capacità di intendere e di volere dell'imputato ai sensi dell'art. 95 c.p. Inoltre, il giudice è tenuto a motivare in modo rigoroso la qualificazione giuridica del fatto, assicurando la necessaria corrispondenza tra l'imputazione contestata e la fattispecie di reato ritenuta provata, nel rispetto del principio di correlazione tra accusa e sentenza. La mancata osservanza di tali presupposti comporta l'annullamento della sentenza con rinvio ad un nuovo giudizio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Presidente

Dott. CORTESE Arturo - rel. Consigliere

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

Dott. CARCANO Domenico - Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 1417/2008 CORTE APPELLO di ANCONA, del 31/10/2011;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 18/04/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ARTURO CORTESE;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

FATTO

1.- Con la sentenza indicata in epigrafe la Corte di Appello di Ancona ha con…

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