Cassazione penale Sez. V sentenza n. 26 del 3 gennaio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:26PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La reciprocità delle lesioni volontarie tra due contendenti non implica necessariamente che uno di essi abbia agito in stato di legittima difesa. Tuttavia, qualora vi sia una frattura temporale tra l'iniziale alterco verbale e il successivo scontro fisico, è necessario valutare attentamente le modalità e le circostanze di quest'ultimo al fine di accertare la sussistenza della scriminante della legittima difesa. In particolare, occorre verificare se colui che ha invocato tale esimente si sia trovato in una situazione di pericolo dalla quale era prevedibile o ragionevole che derivasse la necessità di difendersi dall'altrui aggressione, oppure se si sia volontariamente posto in tale situazione di pericolo. Pertanto, il giudice è tenuto a compiere un esame approfondito delle fasi dinamiche dell'evento e della condotta di ciascun contendente, al fine di stabilire se ricorrano i presupposti per l'applicazione della causa di giustificazione della legittima difesa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NARDI Domenico - Presidente

Dott. CALABRESE ((omissis)) - Consigliere

Dott. FERRUA Giuliana - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. DIDONE Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) CE. CL. , N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 06/02/2007 CORTE APPELLO di MILANO;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. CALABRESE ((omissis));

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. VIGLIETTA Gianfranco, che ha concluso per il rigetto del ricorso.

OSSERVA

Ce. Cl. impugna per cassazione la sentenza che ne ha confermato la dichiarazione di colpevolezza in ordi…

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