Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 27737 del 16 luglio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:27737PEN

Massima

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Il concorso morale nell'omicidio è configurabile solo quando vi sia la prova certa della consapevolezza dell'imputato circa il progetto criminoso specifico poi realizzato, non essendo sufficiente la mera messa a disposizione di un soggetto ritenuto idoneo a commettere delitti. Pertanto, le dichiarazioni accusatorie di un collaboratore di giustizia devono essere sorrette da riscontri esterni individualizzanti, che dimostrino il diretto collegamento tra l'imputato e il fatto delittuoso contestato, non essendo sufficiente il generico contributo causale fornito dall'imputato. In assenza di tali riscontri, l'affermazione di responsabilità per concorso morale nell'omicidio risulta priva di adeguata motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MILO Nicola - Presidente

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

Dott. MATERA Lina - rel. Consigliere

Dott. CITTERIO Carlo - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) PE. PA. , N. IL (OMESSO);

2) RA. DO. , N. IL (OMESSO);

3) MU. VI. , N. IL (OMESSO);

4) VI. FR. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 71/2007 CORTE ASSISE APPELLO di NAPOLI, del 27/11/2008;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 20/04/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. LINA MATERA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)…

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