Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 45414 del 11 novembre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:45414PEN

Massima

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Il delitto di calunnia presuppone la consapevole e volontaria attribuzione di un fatto falso a una persona, al fine di farla perseguire penalmente. Tuttavia, la mera segnalazione di situazioni problematiche, anche se priva di riscontri oggettivi e caratterizzata da immaturità e inadeguatezza professionale, non integra il dolo di calunnia, qualora emerga la finalità di portare a conoscenza delle autorità competenti le circostanze osservate o apprese, senza l'intento specifico di accusare ingiustamente la persona segnalata. In tali casi, la condotta dell'agente, per quanto imprudente e inopportuna, non raggiunge la soglia di rilevanza penale richiesta per il delitto di calunnia, essendo assente l'elemento soggettivo del dolo specifico di nuocere all'altrui reputazione mediante l'attribuzione di un fatto falso. La valutazione complessiva della vicenda, tenendo conto del contesto in cui le informazioni sono state fornite e della mancanza di chiarezza circa l'effettivo contenuto delle dichiarazioni originarie, può portare all'esclusione della configurabilità del reato, pur in presenza di comportamenti criticabili sotto il profilo della diligenza e della capacità professionale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI VIRGINIO Adolfo - Presidente

Dott. CITTERIO Carlo - rel. Consigliere

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Consigliere

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

nei confronti di:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 202964/2012 GIP TRIBUNALE di MILANO, del 20/12/2012;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. CARLO CITTERIO;

sentite le conclusioni del PG Dott. Scardaccione, per il rigetto.

udito il difensore per la parte civile avv. (OMISSIS) in sostituzione (OMISSIS) insiste per l'accoglimento del ricorso;

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