Cassazione penale Sez. V sentenza n. 23669 del 16 giugno 2021

ECLI:IT:CASS:2021:23669PEN

Massima

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Il reato di atti persecutori (art. 612-bis c.p.) si configura quando la condotta dell'agente, anche se non necessariamente caratterizzata da singoli atti di per sé molesti, si manifesta in una reiterazione di comportamenti che, nel loro complesso, risultano idonei a cagionare nella vittima uno stato di ansia e di grave turbamento della serenità personale. A tal fine, non è richiesta la prova di uno specifico danno alla salute fisica o psichica della persona offesa, essendo sufficiente che gli atti persecutori abbiano un effetto destabilizzante del suo equilibrio psicologico, a prescindere dall'accertamento di una vera e propria patologia. Inoltre, ai fini della configurabilità del reato, non assume alcun rilievo l'occasione che consente all'autore di individuare il destinatario degli atti persecutori, essendo irrilevante che il tragitto percorso dall'imputato fosse finalizzato al raggiungimento del posto di lavoro. La valutazione complessiva della condotta dell'agente e dei suoi effetti sulla vittima spetta ai giudici di merito, il cui apprezzamento non è sindacabile in sede di legittimità se non in presenza di vizi logico-giuridici macroscopici, non essendo consentita una mera rivalutazione delle risultanze istruttorie.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. SCARLINI Enrico V. S. - Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - rel. Consigliere

Dott. MOROSINI ((omissis)) - Consigliere

Dott. BORRELLI Paola - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 05/10/2020 della CORTE APPELLO di MILANO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. GIUSEPPE DE MARZO;
lette le conclusioni del Procuratore generale, il quale ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
Lette le conclusioni della difesa.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 05/10/2020 la Corte d'appello di Milano ha confermato la decisione…

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