Il porto senza giustificato motivo di strumenti da punta e da taglio atti a offendere, anche di uso comune e privi di apparente idoneità all'offesa, integra la contravvenzione di cui alla L. n. 110 del 1975, art. 4, comma 2, a prescindere dalla lunghezza della lama, purché le caratteristiche dell'oggetto e le circostanze spazio-temporali dell'azione ne consentano l'utilizzabilità per l'offesa alla persona. La valutazione della particolare tenuità del fatto e della concessione delle attenuanti generiche rientra nel potere discrezionale del giudice di merito, che deve essere esercitato in modo congruo e logico, senza necessità di esaminare tutti i parametri di cui all'art. 133 c.p. Tuttavia, il giudice è tenuto a pronunciarsi sull'invocata applicazione dell'attenuante di cui all'art. 4, comma 3, della L. n. 110 del 1975, la cui concessione comporta l'inasprimento sanzionatorio introdotto dal D.Lgs. n. 204 del 2010, art. 5, comma 1, lett. b) n. 3, applicabile al fatto commesso successivamente al 10 luglio 2011.