Cassazione penale Sez. V sentenza n. 15685 del 8 aprile 2014

ECLI:IT:CASS:2014:15685PEN

Massima

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Il dolo nel reato di falsa dichiarazione in autocertificazione sussiste qualora l'imputato, pur essendo a conoscenza dell'obbligo di verificare l'assenza di precedenti penali ostativi alla partecipazione a una gara pubblica, ometta volontariamente tale verifica e dichiari falsamente di non avere precedenti, a prescindere dalla consapevolezza della falsità della dichiarazione. La valutazione delle attenuanti generiche e la commisurazione della pena non richiedono l'esame di tutti gli elementi favorevoli e sfavorevoli, essendo sufficiente l'indicazione di quelli ritenuti rilevanti, come la gravità del fatto e il precedente penale dell'imputato, la cui estinzione non ne esclude la significatività in termini di capacità a delinquere. Il diniego della sospensione condizionale della pena può essere adeguatamente motivato anche sulla base di una sola delle circostanze indicate nell'art. 133 c.p., come la precedente concessione del beneficio e la mancanza di resipiscenza evidenziata dalla recidiva.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. OLDI Paolo - Presidente

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - rel. Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza del 03/12/2012 della Corte d'Appello di Milano;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal ((omissis));

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale dott. CEDRANGOLO Oscar che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

Con la sentenza impugnata veniva confermata la sentenza del Tribunale di Milano dell&#…

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