Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 35166 del 29 settembre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:35166PEN

Massima

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Il coinvolgimento di un soggetto in un'associazione di stampo mafioso può essere desunto da elementi quali l'assidua frequentazione con esponenti apicali del sodalizio, la partecipazione a conversazioni che dimostrano una chiara cointeressenza alle vicende della vita associativa, nonché il riferimento a fatti di sangue commessi nell'interesse del gruppo, anche in assenza di una diretta partecipazione ai medesimi. Tali elementi, valutati nel loro complesso, possono integrare gravi indizi di colpevolezza circa la partecipazione dell'indagato all'associazione criminosa, giustificando l'applicazione di una misura cautelare detentiva, in ragione della presunzione di cui all'art. 275, comma 3, c.p.p. La valutazione di tali elementi probatori non può essere sostituita da una diversa e alternativa interpretazione, che non è consentita in sede di legittimità, essendo riservata al giudice di merito la valutazione della gravità indiziaria.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Presidente

Dott. MANNINO Saverio Feli - Consigliere

Dott. MILO Nicola - rel. Consigliere

Dott. IPPOLITO Francesco - Consigliere

Dott. COLLA Giorgio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) CA. DI. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 119/2010 TRIB. LIBERTA' di CALTANISSETTA, del 15/03/2010°;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. NICOLA MILO;

sentite le conclusioni del PG Dott. Geraci V., che ha chiesto il rigetto del ricorso;

udito il difensore avv. IMPELLIZZERI A., che ha concluso per l'accoglimento del ricorso.

FATTO E DIRITTO

1 - Il Tribunale di Caltanisse…

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