Cassazione penale Sez. V sentenza n. 15455 del 23 aprile 2021

ECLI:IT:CASS:2021:15455PEN

Massima

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Il reato di violenza privata (art. 610 c.p.) si configura quando l'agente, mediante violenza o minaccia, costringe taluno a fare, tollerare od omettere qualche cosa, in assenza di una pretesa giuridicamente tutelabile. Affinché ricorra il reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza o minaccia alle persone (art. 393 c.p.), è necessario che l'agente agisca nella ragionevole opinione della legittimità della sua pretesa, ovvero nell'intento di autotutelare un suo diritto suscettibile di costituire oggetto di una contestazione giudiziale avente, in astratto, apprezzabili possibilità di successo. Pertanto, la mera contestazione di una condotta ritenuta arbitraria, senza la prospettazione di una pretesa giuridicamente tutelabile, integra il reato di violenza privata e non quello di esercizio arbitrario delle proprie ragioni. Il giudice, nel valutare la concessione delle attenuanti generiche, gode di un ampio potere discrezionale, sindacabile in cassazione solo in presenza di vizi logico-giuridici nella motivazione. La costituzione di parte civile del soggetto offeso dal reato, anche se non direttamente leso nella sua sfera giuridica, è legittima quando la condotta criminosa sia stata posta in essere nei confronti di suoi dipendenti nell'esercizio delle loro funzioni.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CATENA Rossella - Presidente

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. SESSA Renata - rel. Consigliere

Dott. TUDINO Alessandrina - Consigliere

Dott. BORRELLI Paola - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 08/02/2019 della CORTE APPELLO di BARI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. RENATA SESSA;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore VINCENZO SENATORE, ha concluso chiedendo annullarsi senza rinvio la sentenza impugnata, con requisitoria scritta ai sensi del Decreto Legge 28 ottobre 2020, n. 137, articolo 23, comma 8.
R…

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