Il diniego di rilascio del permesso di soggiorno per motivi di lavoro autonomo nei confronti dello straniero cui sia stato revocato il permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo è legittimo qualora l'amministrazione, nell'esercizio del proprio potere discrezionale, accerti la sussistenza di ragioni ostative al rilascio, come la condanna per gravi reati inerenti gli stupefacenti, in assenza di elementi che giustifichino l'esigenza di tutelare i legami familiari dello straniero nel territorio dello Stato. La mancata impugnazione della revoca del permesso di soggiorno di lungo periodo, pur in presenza di un invito dell'amministrazione a richiedere un diverso titolo di soggiorno, non fa sorgere in capo allo straniero una aspettativa meritevole di tutela al rilascio di un nuovo permesso, non potendosi attribuire rilievo al tempo necessario per la definizione del relativo procedimento. Pertanto, il diniego di rilascio del permesso di soggiorno per motivi di lavoro autonomo, adottato sulla base di una valutazione discrezionale dell'amministrazione circa la sussistenza di ragioni ostative, non è viziato da difetto di istruttoria o di motivazione.