Cassazione penale Sez. V sentenza n. 22850 del 23 maggio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:22850PEN

Massima

Massima ufficiale
Il delitto di diffamazione commesso dal giornalista con il mezzo della stampa si configura quale evento di quello attribuibile, ex art. 57 cod. pen., al direttore responsabile la cui condotta omissiva consiste nel non aver esperito i dovuti controlli al fine di evitare che, attraverso il periodico da lui diretto, venisse dolosamente lesa la reputazione di terze persone; sicché, in caso di assoluzione del giornalista dall'imputazione di diffamazione perché il fatto non sussiste o non costituisce reato, deve altresì escludersi alcuna responsabilità penale in capo al direttore. (Conf., altresì, Sez. 5, n. 8418 del 1992, Rv. 191929-01). (Leggi la sentenza estesa)

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MORELLI Francesca - Presidente

Dott. CATENA Rossella - Consigliere

Dott. SCARLINI Enrico V. - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - rel. Consigliere

Dott. BORRELLI Paola - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 15/3/2018 della Corte d'appello di Roma;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Luca Pistorelli;
udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. Mignolo Olga, che ha concluso per l'annullamento senza rinvio;
udito per la parte civile l'avv. (OMISSIS), che ha concluso chiedend…

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