Il diritto di cronaca, pur costituendo un limite al diritto alla riservatezza e all'immagine della persona, trova il suo fondamento nella libertà di manifestazione del pensiero e di informazione, ma è soggetto a precisi limiti e condizioni, quali l'essenzialità dell'informazione per il pubblico interesse, la verità dei fatti esposti, la continenza espressiva e il bilanciamento con gli altri diritti fondamentali della persona. Il giudice, nel valutare la legittimità dell'esercizio del diritto di cronaca, deve effettuare un attento bilanciamento tra il diritto di informazione e gli altri diritti della persona coinvolta, tenendo conto di tutti gli elementi rilevanti, inclusi eventuali provvedimenti di autorità indipendenti che abbiano accertato la violazione del diritto alla riservatezza e al trattamento dei dati personali. La motivazione della decisione giudiziale deve esporre in modo chiaro e logico le ragioni del bilanciamento effettuato, senza limitarsi all'enunciazione di principi generali, al fine di consentire il controllo della correttezza del percorso argomentativo seguito.