La qualifica di pubblico ufficiale ai fini della sussistenza del reato di falso ideologico in atto pubblico non dipende esclusivamente dal rapporto di dipendenza formale con la pubblica amministrazione, ma deve essere valutata in relazione all'attività concretamente svolta dal soggetto, il quale può essere ritenuto pubblico ufficiale anche se incaricato in via temporanea o occasionale di esercitare funzioni pubbliche, purché tali funzioni siano espressive della volontà dell'ente pubblico delegante e non siano connotate da incompetenza assoluta o oggettiva. Pertanto, ai fini della configurabilità del reato di cui all'art. 479 c.p. a carico di un soggetto estraneo alla pubblica amministrazione, è necessario accertare, sulla base dell'interpretazione delle clausole del contratto di collaborazione con l'ente pubblico, quali siano le attività concretamente attribuite al privato e se queste possano essere qualificate come atti attraverso i quali l'ente esprime la propria volontà, essendo preclusa la delega del potere notificatorio a soggetti privati quando ciò sia incompatibile con le finalità di conoscenza legale dell'atto.