Cassazione penale Sez. V sentenza n. 22672 del 10 maggio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:22672PEN

Massima

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Il reato di associazione per delinquere può configurarsi anche quando il vincolo tra i partecipi sia destinato ad una durata limitata nel tempo e caratterizzato da una finalità che, oltre a comprendere l'obiettivo vantaggio del sodalizio criminoso, includa il perseguimento di vantaggi ulteriori, personali, di qualsiasi natura, rispetto ai quali il vincolo associativo può assumere una funzione meramente strumentale. Ai fini della sussistenza dell'associazione, non è necessaria l'esplicita manifestazione di una volontà associativa, potendo la consapevolezza dell'associato essere provata attraverso comportamenti significativi che si concretino in una attiva e stabile partecipazione, come la precisa individuazione dei compiti dei compartecipi, l'idonea predisposizione dei mezzi, la sapiente individuazione degli obiettivi, la ragionata diversificazione delle modalità di utilizzo delle risorse, la molteplicità delle aree territoriali interessate dall'agire criminoso, l'utilizzo di strutture societarie secondo meccanismi sistematici e spesso correlati tra di loro, nonché il profitto economico ricavato da ciascuno. Il giudizio di legittimità non può mai risolversi nella rivisitazione dell'iter ricostruttivo del fatto, devoluto insindacabilmente ai giudici di merito, né nel travisamento del fatto, essendo precluso alla Corte di cassazione di sovrapporre la propria valutazione delle risultanze processuali a quella compiuta nei precedenti gradi di merito. Infine, nel motivare il diniego delle attenuanti generiche, non è necessario che il giudice prenda in considerazione tutti gli elementi favorevoli o sfavorevoli dedotti dalle parti o rilevabili dagli atti, essendo sufficiente che egli faccia riferimento a quelli ritenuti decisivi o comunque rilevanti, rimanendo tutti gli altri disattesi o superati da tale valutazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUNO Paolo A. - Presidente

Dott. MAZZITELLI Caterina - Consigliere

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. FIDANZIA Andrea - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
CAVALLI MAURIZIO MARCO nato il 09/07/1946 a MILANO;
avverso la sentenza del 01/10/2014 della CORTE APPELLO di MILANO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 07/02/2017, la relazione svolta dal Consigliere ANDREA FIDANZIA;
Il Procuratore Generale della Corte di Cassazione, dott. Francesco Salzano, ha concluso per il rigetto del ricorso.
L'avv. (OMISSIS…

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