Il piano urbanistico attuativo di iniziativa privata può essere adottato e approvato dal Comune anche in presenza di proprietà indivisa, purché siano rappresentati almeno il 51% del valore degli immobili ricompresi nell'ambito, in base al relativo imponibile catastale, e almeno il 75% delle aree inserite nell'ambito medesimo, ai sensi dell'art. 20, comma 6, della legge regionale n. 11 del 2004. Tale norma speciale prevale sulla disciplina generale della comunione di cui all'art. 1108 del codice civile, in quanto finalizzata a favorire l'attuazione della pianificazione urbanistica. L'onere di dimostrare il mancato rispetto di tali percentuali grava sulla parte ricorrente, la quale non può limitarsi a prospettare l'esistenza di ulteriori contenziosi civili pendenti sull'entità delle quote di proprietà, ma deve fornire una prova concreta dell'insufficienza delle quote rappresentate ai fini dell'adozione e approvazione del piano. In assenza di tale prova, il Comune può legittimamente adottare e approvare il piano urbanistico attuativo di iniziativa privata sulla base della documentazione prodotta dai proponenti, anche in presenza di una proprietà indivisa.