Cassazione penale Sez. V sentenza n. 1772 del 18 gennaio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:1772PEN

Massima

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Il reato di minaccia di cui all'art. 612 c.p. richiede la prospettazione di un male futuro ed ingiusto, la cui verificazione dipende dalla volontà dell'agente, che possa limitare la libertà psichica del soggetto passivo. Tuttavia, tale reato non sussiste quando la condotta, pur contenendo espressioni potenzialmente intimidatorie, sia riferibile ad una controversia civile in corso e non esuli dal contesto del diritto tutelato in sede giurisdizionale, non integrando pertanto gli elementi costitutivi della fattispecie di minaccia. In tali casi, l'espressione utilizzata, seppur potenzialmente idonea a coartare la volontà del destinatario, non può ritenersi oggettivamente idonea a configurare la prospettazione di un danno ingiusto, essendo la condotta riconducibile all'esercizio di un diritto in sede giurisdizionale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LOMBARDI Alfredo - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silva - rel. Consigliere

Dott. PALLA Stefano - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 22/2014 TRIBUNALE di NOLA, del 17/03/2015;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 22/07/2015 la relazione fatta dal Consigliere Dott. DE BERARDINIS SILVANA;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. FILIPPI Paola, che ha concluso per l'annullamento senza rinvio ai sensi dell'articolo 131 bis c.p..
Udito il difensore Avv. (OMISSIS).
RITENUTO IN FATTO
Con sentenza in data 17.3.15 il Tri…

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