Cassazione penale Sez. V sentenza n. 39030 del 4 ottobre 2012

ECLI:IT:CASS:2012:39030PEN

Massima

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Il giudice, in sede di istanza di revoca di una misura cautelare personale già oggetto di precedente riesame, non ha l'obbligo di una nuova e specifica motivazione in ordine ai gravi indizi di colpevolezza e alle esigenze cautelari, qualora non siano emersi fatti nuovi atti a modificare l'originario quadro probatorio. La preclusione processuale (c.d. "giudicato cautelare") opera limitatamente allo stato degli atti, senza che possano considerarsi sopravvenuti elementi quali le valutazioni delle dichiarazioni dei pentiti, le pregresse richieste di archiviazione o i procedimenti per misure di prevenzione, già valutati in precedenza. Inoltre, le valutazioni discrezionali del giudice di merito in ordine alla sussistenza dei gravi indizi di reità e all'adeguatezza della misura cautelare, anche in assenza di specifiche aggravanti, non sono sindacabili in sede di legittimità, se sorrette da motivazione logica e immune da vizi.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. BRUNO Paolo A. - Consigliere

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO Pao - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 9105/2011 TRIB. LIBERTA' di NAPOLI, del 16/01/2012;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. PAOLO GIOVANNI DEMARCHI ALBENGO;

Il Procuratore generale della Corte di cassazione, Dott. ((omissis)), ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso;

Per il ricorrente sono presenti gli avv. (OMISSIS) e…

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