Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 17122 del 2 maggio 2022

ECLI:IT:CASS:2022:17122PEN

Massima

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Il reato di resistenza a pubblico ufficiale (art. 337 c.p.) si configura anche quando il soggetto agisce con condotte di mera opposizione fisica, come l'agitare vorticosamente le braccia e lo scalciare in direzione degli operanti, senza necessità di una violenza diretta a impedire o ostacolare l'atto dell'ufficio. La recidiva, se contestata sin dal primo grado di giudizio, può essere validamente ritenuta anche in sede di appello, anche in assenza di una specifica contestazione in tale sede. Il giudice, nel valutare la possibilità di sostituire la pena detentiva breve con una sanzione sostitutiva, gode di un ampio potere discrezionale, che deve essere esercitato tenendo conto delle modalità del fatto e della personalità del condannato, senza che la circostanza di aver già scontato una precedente pena possa di per sé imporre la sostituzione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Presidente

Dott. CAPOZZI Angelo - rel. Consigliere

Dott. COSTANTINI Antonio - Consigliere

Dott. SILVESTRI Pietro - Consigliere

Dott. D'ARCANGELO Fabrizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato in (OMISSIS);
avverso la sentenza del 24/03/2021 della Corte di appello di Torino;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal componente CAPOZZI Angelo;
letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale CIMMINO Alessandro, che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso;
lette le conclusioni del difensore avv. (OMISSIS) con le quali si chiede l'…

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