Il provvedimento di confisca di prevenzione patrimoniale, divenuto definitivo, non può essere revocato sulla base di una diversa valutazione di dati già esaminati in sede giudiziale, in quanto la revoca "ex tunc" della confisca costituisce un rimedio straordinario incompatibile con il mero riesame degli elementi fattuali che hanno portato all'adozione del provvedimento ablatorio. La prova rilevante ai fini della revoca è solo quella sopravvenuta rispetto alla conclusione del procedimento di prevenzione, non anche quella già dedotta o deducibile ma non dedotta per qualsiasi motivo. Pertanto, il contrasto tra il giudicato di prevenzione, che ha disposto la confisca, e il giudicato penale, che ha disposto una confisca di minore entità sulla base di una diversa valutazione dei medesimi elementi, non costituisce motivo di revoca della confisca di prevenzione, in quanto le due forme di confisca, pur presentando similitudini e nessi di collegamento, sono comunque diversificate anche sul requisito della sproporzione, in funzione delle specifiche valutazioni da compiere in ciascun ambito. Né il diverso apprezzamento del profilo temporale della condotta illecita, pur rilevante per entrambe le forme di confisca, può integrare un elemento di incompatibilità strutturale tra le stesse, essendo le due misure fondate su presupposti non integralmente sovrapponibili, specie per l'ipotesi di derivazione illecita o di reimpiego.