Cassazione civile Sez. III ordinanza n. 36530 del 29 dicembre 2023

ECLI:IT:CASS:2023:36530CIV

Massima

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Il diritto di critica, pur legittimo, non può fondarsi sull'attribuzione di fatti falsi o non veritieri, ma deve limitarsi a esprimere valutazioni e opinioni personali sulla base di circostanze effettivamente accadute. Pertanto, quando il dichiarante, partendo da un fatto vero (come la dichiarazione di non avere un proprio servizio d'ordine), ne induce un altro fatto diffamatorio (come l'attribuzione di aver incitato i gruppi violenti a partecipare alla manifestazione), tale induzione deve essere verificata nella sua veridicità, a prescindere dal carattere opinabile o meno del nesso logico instaurato. La legittimità del diritto di critica va valutata in relazione al fatto specifico attribuito al soggetto, e non rispetto a un fatto meramente presupposto o logicamente antecedente. Pertanto, quando il dichiarante attribuisce al soggetto un fatto diverso e più grave di quello effettivamente accaduto, tale attribuzione può integrare gli estremi della diffamazione, a prescindere dalla veridicità del fatto presupposto.

Sentenza completa


REPUBBLICA ITALIANA
LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE
TERZA SEZIONE CIVILE
Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:
GIACOMO TRAVAGLINOPresidente
ENRICO SCODITTIConsigliere
IRENE AMBROSIConsigliere
GIUSEPPE CRICENTIConsigliere-Rel.
PAOLO SPAZIANIConsigliere
Oggetto:
RESPONSABILITA'
CIVILE GENERALE
Ud.13/11/2023 CC
ha pronunciato la seguente
ORDINANZA
sul ricorso iscritto al n. 8253/2021 R.G. proposto da:
AGNOLETTO VITTORIO, elettivamente domiciliato in ROMA VIA
TACITO 50, presso lo studio dell’avvocato COSSU BRUNO
(CSSBRN39S11F205F) che lo rappresenta e difende unitamente
agli avvocati ONIDA VALERIO (NDOVLR36C30F205R), ROSSI
DARIO (RSSDRA65T13G224J), BOMBOI SAVINA
(BMBSVN64B44H501B)
-ricorrente-
contro
CALESINI GIOVANI, domiciliato ex lege in ROMA, PIAZZA CAVOUR
presso la CANC…

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