Il funzionario pubblico che, in concorso con altri, attesta falsamente l'esecuzione conforme di lavori pubblici affidati a un'impresa, realizzando una recinzione di dimensioni inferiori rispetto a quanto previsto dal contratto, integra il reato di falso ideologico in atto pubblico, nonché il reato di frode nelle pubbliche forniture, in concorso con il reato di truffa ai danni della pubblica amministrazione. Tali condotte fraudolente, volte a far apparire l'esecuzione del contratto conforme agli obblighi assunti, integrano il dolo specifico richiesto per la configurabilità del reato di frode nelle pubbliche forniture, a prescindere dalla sussistenza di un effettivo danno patrimoniale per l'amministrazione e dell'ingiusto profitto per l'impresa. Il concorso formale tra tali fattispecie delittuose è ammesso dalla giurisprudenza di legittimità, in quanto il reato di frode nelle pubbliche forniture non richiede necessariamente l'uso di artifici o raggiri tipici della truffa, essendo sufficiente la semplice malafede contrattuale. La pena irrogata, commisurata al disvalore complessivo dei fatti, risulta equa e proporzionata, considerata la modestia degli aumenti per la continuazione e l'applicazione di una sanzione prossima al minimo edittale per il reato più grave.