Il falso commesso mediante autocertificazione, anche se accompagnato dall'esibizione di un documento di identità attestante una diversa nazionalità, integra il reato di falso ideologico in atto pubblico, qualora tale falsa dichiarazione sia finalizzata all'indebita percezione di un beneficio pubblico, essendo irrilevante ai fini della configurabilità del reato la grossolanità o meno del falso, atteso che l'autocertificazione ha carattere fidefacente e l'erogazione del beneficio è conseguita sulla base della mera presentazione della dichiarazione mendace, senza necessità di ulteriori verifiche. Pertanto, in tali casi, il reato di falso ideologico in atto pubblico non è assorbito dal reato di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato, atteso il rapporto di specialità tra le due fattispecie, dovendo ritenersi integrato almeno il reato di cui all'art. 495 c.p., a fronte del mancato raggiungimento della soglia quantitativa prevista dall'art. 316-ter c.p., comma 2.