Cassazione penale Sez. V sentenza n. 24262 del 5 giugno 2015

ECLI:IT:CASS:2015:24262PEN

Massima

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Le dichiarazioni della persona offesa, ove adeguatamente valutate nella loro attendibilità soggettiva e intrinseca, possono da sole fondare un giudizio di colpevolezza dell'imputato, senza necessità di ulteriori riscontri, purché la motivazione sia particolarmente penetrante e rigorosa. Tuttavia, nel caso in cui la persona offesa si sia costituita parte civile, può essere opportuno procedere al riscontro di tali dichiarazioni con altri elementi di prova acquisiti nel processo. Il giudice di merito, nel valutare la credibilità della persona offesa e l'attendibilità del suo racconto, deve applicare un criterio di verifica più stringente rispetto a quello seguito per le dichiarazioni di qualsiasi altro testimone, essendo tenuto a una motivazione particolarmente approfondita e convincente, idonea a superare il ragionevole dubbio sulla responsabilità penale dell'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DUBOLINO Pietro - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. BRUNO Paolo A. - rel. Consigliere

Dott. PEZZULLO Rosa - Consigliere

Dott. MICCOLI Grazia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato ad (OMISSIS);

avverso la sentenza del Tribunale di Trapani del 5 febbraio 2014;

visti gli atti, la sentenza impugnata ed il ricorso;

udita la relazione del Consigliere Dr. ((omissis)) BRUNO;

sentito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. ((omissis)), che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;

sentito, altresi', l'avv. (OMISSIS), che, nell'interesse del ricorrente, ne ha chiesto, invece, l'…

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