Il diritto di difesa dell'imputato assente, dichiarato tale ai sensi dell'art. 420-bis c.p.p., è tutelato attraverso l'istituto della rescissione del giudicato di cui all'art. 625-ter c.p.p., introdotto dalla L. n. 67/2014, che consente al condannato di ottenere la revoca della sentenza passata in giudicato qualora provi l'incolpevole mancata conoscenza del processo. Tuttavia, per i procedimenti contumaciali definiti secondo la normativa anteriore all'entrata in vigore della citata legge, continua ad applicarsi la disciplina della restituzione nel termine per proporre impugnazione di cui all'art. 175 c.p.p., nel testo previgente. In tali casi, la competenza a decidere sulla richiesta di restituzione nel termine spetta alla Corte d'Appello nel cui distretto ha sede il giudice che ha emesso la sentenza impugnata, e non al giudice che ha pronunciato la condanna. L'erronea individuazione del giudice competente non determina l'inammissibilità del gravame, ma comporta l'annullamento senza rinvio del provvedimento impugnato e la trasmissione degli atti al giudice superiore competente.