Cassazione penale Sez. II sentenza n. 27378 del 4 luglio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:27378PEN

Massima

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Il ricorso per cassazione avverso un provvedimento cautelare personale è inammissibile qualora non indichi specificamente gli elementi posti a fondamento della censura, impedendo al giudice dell'impugnazione di individuare i rilievi mossi ed esercitare il proprio sindacato. In tal caso, il ricorso è privo dei requisiti prescritti dall'art. 581, comma 1, lett. c), c.p.p. e deve essere dichiarato inammissibile, con conseguente condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle Ammende. Ciò in quanto la motivazione del provvedimento impugnato risulti ampia e logicamente corretta. La dichiarazione di inammissibilità del ricorso non comporta la rimessione in libertà del ricorrente, per cui il giudice deve disporre la trasmissione di copia della decisione al direttore dell'istituto penitenziario in cui l'indagato è ristretto, affinché provveda ai sensi dell'art. 94, comma 1-bis, disp. att. c.p.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Presidente

Dott. VERGA Giovann - Consigliere

Dott. ALMA M. - rel. Consigliere

Dott. CARRELLI PALOMBI Roberto - Consigliere

Dott. PARDO Ignazio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la ordinanza n. 1763/15 in data 8/1/2016 del Tribunale di Firenze in funzione di giudice del riesame;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis)) ALMA;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. VIOLA ((omissis)), che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
Con ordinanza in data 8/1/2016, a seg…

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