Cassazione penale Sez. I sentenza n. 8687 del 6 marzo 2012

ECLI:IT:CASS:2012:8687PEN

Massima

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La massima giuridica che può essere estratta dalla sentenza è la seguente: La circostanza attenuante del fatto di lieve entità prevista dall'art. 4, comma 3, della Legge n. 110 del 1975 è applicabile al porto di tutte le armi improprie, ivi compresi i coltelli di qualsiasi tipo, purché non si tratti di armi in senso proprio come mollette o coltelli a scatto. Ai fini dell'accertamento della ricorrenza di tale attenuante, la valutazione del giudice di merito non deve essere ancorata a considerazioni meramente oggettive sulla quantità o qualità delle armi improprie, ma deve tenere conto anche di tutte le circostanze di tempo, di luogo e di persona che accompagnano e caratterizzano l'illegittimo porto. Il diniego di tale attenuante, pertanto, deve essere adeguatamente motivato alla luce di tali criteri valutativi, non potendo essere fondato esclusivamente sulla natura e sulle caratteristiche oggettive dell'arma impropria.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. SIOTTO ((omissis)) - Consigliere

Dott. VECCHIO Massimo - rel. Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - Consigliere

Dott. CASSANO Margherita - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 1680/2011 CORTE APPELLO di MILANO, del 14/07/2011;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 08/02/2012 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MASSIMO VECCHIO;

Uditi, altresi', nella pubblica udienza:

- il Pubblico Ministero in persona del dott. D'ANGELO Giovanni, sostituto procuratore generale della Repubblica presso questa Corte suprema, il quale ha concluso …

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