Cassazione penale Sez. III sentenza n. 38940 del 7 agosto 2017

ECLI:IT:CASS:2017:38940PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il reato di produzione di materiale pedopornografico di cui all'art. 600-ter, comma 1, c.p. è integrato quando la condotta dell'agente che sfrutta il minore per fini pornografici abbia una consistenza tale da implicare un concreto pericolo di diffusione del materiale prodotto, anche in assenza della prova della sua effettiva diffusione. Tale pericolo concreto può essere desunto da indizi quali l'esistenza di una struttura organizzativa, anche rudimentale, atta a corrispondere alle esigenze del mercato dei pedofili, il collegamento del reo con altri pedofili potenziali destinatari del materiale, la disponibilità di strumenti tecnici, anche telematici, di trasmissione e diffusione, l'utilizzo di più minori, i precedenti penali e la vita anteatta del reo, oltre ad altri elementi sintomatici. Il reato di violenza sessuale per induzione di cui agli artt. 609-bis e 609-ter c.p. è integrato anche in assenza di un contatto fisico diretto con la vittima, quando gli "atti sessuali" coinvolgano oggettivamente la corporeità sessuale della persona offesa e siano finalizzati ed idonei a compromettere il bene primario della libertà individuale, nella prospettiva del reo di soddisfare od eccitare il proprio istinto sessuale. L'induzione può realizzarsi attraverso qualsiasi condotta che porti il minore a compiere atti sessuali, anche senza un contatto fisico diretto. Il reato di stalking di cui all'art. 612-bis c.p. è integrato dalla condotta molesta e persecutoria che determini uno stato di ansia e paura nella vittima e l'alterazione delle sue abitudini di vita, a prescindere dal fatto che in talune occasioni siano state le stesse vittime a contattare l'autore per lo stretto necessario, senza rimanere da sole con lui. Il riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche di cui all'art. 62-bis c.p. rientra nella discrezionalità del giudice di merito, il quale può valorizzare anche un solo elemento attinente alla personalità del colpevole o all'entità del reato e alle modalità di esecuzione, purché congruamente motivato. L'assenza di precedenti penali, unitamente ad altre situazioni e circostanze favorevoli all'imputato, può giustificare la mitigazione del trattamento sanzionatorio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI NICOLA Vito - Presidente

Dott. CERRONI Claudio - Consigliere

Dott. GAI Emanuela - rel. Consigliere

Dott. MENGONI Enrico - Consigliere

Dott. RENOLDI Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
1. Procuratore generale della Corte di appello di Firenze;
2. (OMISSIS), nato a Napoli il 09/11/1955;
nel procedimento nei confronti di quest'ultimo;
avverso la sentenza del 13/10/2016 della Corte d'appello di Firenze;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e i ricorsi;
udita la relazione svolta dal consigliere Emanuela Gai;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. Marilia, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso dell&…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.