Il provvedimento amministrativo di divieto di accesso alle zone vicine allo stadio in occasione di partite di calcio, emesso dal Questore nei confronti di un soggetto noto per la sua appartenenza alla tifoseria di una squadra professionistica, è validamente applicato anche in caso di errore involontario dell'interessato circa la sospensione delle partite, in quanto l'errore non può essere considerato scriminante qualora non sia supportato da circostanze oggettive tali da renderlo ragionevole e giustificato, tenuto conto della notorietà della capacità degli impianti sportivi professionistici di consentire lo svolgimento delle partite anche in condizioni metereologiche avverse. Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza dell'elemento psicologico del reato, gode di un ampio margine di discrezionalità, non sindacabile in sede di legittimità se non per vizi logici o contraddittorietà manifeste della motivazione, non ravvisabili nel caso in esame, in cui la valutazione è stata correttamente argomentata sulla base degli elementi probatori acquisiti.