Cassazione penale Sez. II sentenza n. 38777 del 23 settembre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:38777PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza della gravità indiziaria a carico dell'indagato, può fondare la propria decisione su elementi probatori quali le concordanti dichiarazioni delle persone offese e di altri testimoni oculari, il riconoscimento fotografico dell'indagato, il riscontro di un fitto traffico telefonico tra le utenze dell'indagato e del capo del gruppo criminale, nonché la ricostruzione di un contesto di violenza e sopraffazione in cui si inseriscono i singoli episodi criminosi contestati. Tali elementi, analiticamente valutati dal giudice di merito, possono giustificare adeguatamente la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza, anche in relazione al reato associativo, senza che il giudice di legittimità possa sindacare direttamente la valutazione del materiale indiziario, se la motivazione risulta esauriente, coerente e priva di contraddizioni logiche.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETTI Ciro - Presidente

Dott. CAMMINO Matilde - Consigliere

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. DIOTALLEVI Giovann - Consigliere

Dott. CERVADORO Mirella - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) n. (OMISSIS);

avverso l'ordinanza emessa il 10 marzo 2014 dal Tribunale di Messina;

Visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ((omissis));

udita la requisitoria del pubblico ministero, sost. proc. gen. Dott. IACOVIELLO ((omissis)), che ha chiesto la dichiarazione di inammissibilita' del ricorso;

osserva:

CONSIDERATO IN FATTO

1. Con ordinanza in data 10 marzo 2014 …

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