Cassazione penale Sez. II ordinanza n. 43339 del 24 novembre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:43339PEN

Massima

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Il possesso di monete e oggetti di interesse archeologico da parte di privati, pur se legittimamente acquisiti, non esclude la loro appartenenza al patrimonio indisponibile dello Stato, in quanto beni culturali tutelati dalla legge. Il giudice, nell'esercizio del potere di sequestro e confisca, deve disporre la restituzione di tali beni allo Stato, a prescindere dall'elemento soggettivo del possessore, in quanto la tutela del patrimonio culturale nazionale prevale sull'interesse del privato al mantenimento del possesso. La restituzione al legittimo proprietario, ovvero allo Stato, è pertanto obbligatoria, anche quando il possessore sia stato assolto dal reato di ricettazione per mancanza di prova sull'elemento soggettivo. Il principio di diritto che emerge è che la tutela del patrimonio culturale nazionale, quale bene pubblico di rilevante interesse, costituisce un limite al diritto di proprietà del privato, imponendo la restituzione dei beni di interesse archeologico allo Stato, indipendentemente dalla buona o mala fede del possessore.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COSENTINO ((omissis)) - Presidente

Dott. CASUCCI Giuliano - rel. Consigliere

Dott. CHINDEMI Domenico - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. DI MARZIO Fabrizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) PO. GI. N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 463/2010 TRIBUNALE di VERONA, del 13/01/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. GIULIANO CASUCCI;

lette le conclusioni del PG Dott. ((omissis)) che ha chiesto, previa qualificazione dell'impugnazione come opposizione di Trasmettere gli atti al Tribunale di Verona per la relativa decisione.

SVOLGIMENTO DEL PROCESSO

Con ordinanza in dat…

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