Il mancato rispetto del termine perentorio di novanta giorni previsto dall'art. 80, comma 1, del Codice del processo amministrativo per la riassunzione del giudizio a seguito della cessazione della causa di sospensione, determina l'estinzione del processo, senza possibilità di rimessione in termini, salvo il verificarsi di un errore scusabile. Il termine decorre dalla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della decisione della Corte Costituzionale che definisce il giudizio di costituzionalità, in quanto rappresenta un idoneo sistema di pubblicità legale per la conoscenza delle sorti del processo costituzionale. La disciplina contenuta nell'art. 80 CPA, in linea con i principi di proporzionalità e non discriminazione sanciti dalla giurisprudenza europea, mira a garantire la ragionevole durata del processo e l'effettività della tutela giurisdizionale, imponendo alle parti l'onere di attivarsi tempestivamente per la prosecuzione del giudizio sospeso. L'estinzione del processo, con compensazione delle spese, consegue all'inerzia della parte ricorrente, in assenza di una richiesta di rimessione in termini per errore scusabile.