Cassazione penale Sez. II sentenza n. 25784 del 10 settembre 2020

ECLI:IT:CASS:2020:25784PEN

Massima

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Il metodo mafioso nell'estorsione si configura quando l'autore, pur senza appartenere formalmente ad un'organizzazione criminale, utilizza modalità tipiche della criminalità mafiosa, come l'evocazione di una presunta contiguità ad un gruppo mafioso, al fine di ingenerare nella vittima una condizione di soggezione e timore, tale da indurla a cedere alle richieste estorsive. Ciò anche in assenza di una concreta e verificata origine mafiosa della minaccia, essendo sufficiente che l'evocazione della rappresentata contiguità ad una organizzazione criminale sia effettivamente funzionale a creare nella vittima una condizione di assoggettamento particolare, come riflesso del prospettato pericolo di trovarsi a dover fronteggiare le istanze prevaricatrici di un gruppo mafioso. La sussistenza dell'aggravante del metodo mafioso non richiede pertanto che la minaccia provenga effettivamente da un soggetto appartenente ad un'associazione mafiosa, ma è sufficiente che le modalità della condotta estorsiva siano idonee a ingenerare nella vittima la percezione di trovarsi di fronte a una organizzazione criminale di tipo mafioso, piuttosto che a un singolo criminale comune. Ciò in ragione dell'esigenza di prevedere un trattamento sanzionatorio più severo tutte le volte in cui l'evocazione della rappresentata contiguità ad una organizzazione mafiosa pone la vittima in una condizione di soggezione ulteriore rispetto a quella solitamente derivata dalla condizione di vittima di estorsione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VERGA Giovan - Presidente

Dott. MESSINI D'AGOSTINI Piero - Consigliere

Dott. DI PISA Fabio - Consigliere

Dott. PERROTTI M - rel. Consigliere

Dott. MONACO Marco - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto nell'interesse di:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la ordinanza in data 7/12/2019 del Tribunale di Catanzaro, sezione distrettuale per il riesame;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. Massimo Perrotti;
lette le conclusioni scritte prodotte dal Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott.ssa Cenniccola Elisabetta, che ha chiesto dichiararsi la inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FAT…

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